Ancora doppia faccia, doppia veste: quella istituzionale e quella mia solo mia che solo io leggo, un circolo autoreferenziale che serve a mantenermi su, in vita, quasi ad autoalimentarmi.
Di cui non voglio avere paura e per cui non voglio dover rendere conto a nessuno. Scrivo per lo più quando sono da sola in casa, scrivo per me per non perdere la mia identità che nelle tante cose da fare tendo ad accantonare, a non fare emergere..ma io ne ho bisogno e quindi quando posso e voglio apro questo luogo segreto, mi infilo tra le pagine virtuali ed anonime e mi guardo allo specchio, anzi no, mi guardo l'anima, troppe volte messa da parte.
E mentre scrivo, canto, imbevo le mie orecchie di musica che sento scorrere sulla mia pelle. Ed è quasi come se nella vita quotidiana non mi permettessi di esprimermi totalmente, come se lo ritenessi un lusso, un di più concesso solo a non so chi e invece ci sono cose che adoro fare da sempre, che mi concedo solo a piccolissimi sorsi, come se l'età adulta non potesse nutrirsi di ciò che la rende tale ed elevata. E invece no, cazzo non è possibile che nella vita ci siano solo i doveri, si debba pensare solo al lavoro, al restare nei ranghi..ne ho le palle piene di restare nei ranghi rivoglio la mia spensieratezza ed è solo colpa mia se le ho permesso di andarsene con gli anni dell'università. C'è ancora tutto da godere e non voglio tarparmi le ali da sola, è il momento di scrollarsi questa maledetta patina di dosso.

La grandine

La tua assenza mi pesa
schiacciando il mio torace di ansie multiformi
e come una chimera lusinga le mie percezioni
inducendomi a cercarti ovunque.
Sono in debito d'ossigeno
e mi violento di musica che mi frantumi i timpani
e distolga i miei pensieri dal ragno che mi cova dentro.
E non mi danno conforto neanche queste pareti vuote
costruite mattone su mattone con te.
La grandine spazza via ogni cosa col suo ghiaccio pesante
ma non riesce a lavare via il senso di inadeguatezza
che provo senza di te.

Scrivo per me, come sempre quando ne ho davvero bisogno, l'altro blog invece mi sembra di doverlo tenere per gli altri..ma perchè? Non c'è equilibrio tra quello che realmente ho voglia di scrivere senza briglie nè condizionamenti, e l'ansia da prestazione che l'altro mio luogo pubblico mi instilla.
E quindi eccomi qua per l'ennesima volta a rovesciare su lettori inesistenti il mio carico da 90 di ansie, dubbi perplessità..l'ennesimo lutto che rovescia su di me ma soprattutto sul mio amore una sensazione di perenne instabilità.
Il suo post-it mi guarda benevolo dalla base dello schermo del pc, rassicurante e dolce nel suo verdolino. E la sua scrittura tremolante e irregolare mi ricorda quanto è grande il suo amore e mi riempie di gioia.

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